L’ignoranza cinofila entra anche nei film.

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Non è bastata Federica Pellegrini a sfoggiare un cane simil bouledogue di colore blu, lo scandalo delle colorazioni cosiddette esotiche entra anche nei film, su cosa sta fallendo l’E.N.C.I.? Sulla comunicazione, proprio così. Vedere un simil bouledogue in un trailer e sentirlo chiamare bulldog francese, mi ha fatto cadere le braccia, dove sono gli allevatori? Dove sono i cinofili? Nessuno muove un dito, cosa aspettiamo? Che dopo l’uscita nelle sale avvenga quello che è sempre avvenuto, ovvero il boom di richieste dei cani blu?

I trafficanti stanno si stanno già sfregando le mani, per non parlare dei cagnari senza né arte e né parte, perché diciamocelo chiaramente, chi smercia i blu, non sono allevatori etici, che selezionano in primis in salute e in bellezza, ma cagnari patentati che hanno il solo scopo di incassare soldi fregando la gente.

Il cane non può essere frainteso con la moda, perché il cane è cultura ed a questa cultura non stiamo dando più alcun valore. Abbiamo permesso ai personaggi famosi di fare acquisti dai trafficanti. Si sono portati a casa i cani esotici e non è arrivata nessuna risposta da parte di nessuno per far capire che sono acquisti sbagliati e pericolosi. Ora l’ennesima pugnalata, un cane blu usato come protagonista in un film, ci mancava!

Mi piacerebbe sapere dalla persona che ha scelto questo cane, con che criterio lo ha scelto? Se si è informato prima? Ha pensato a cosa c’è dietro ai cani di colorazione non ammessa? E’ al corrente che sono portatori di un gene che è causa di seri problemi al pelo? Li invito a leggere questo articolo

Qui l’E.N.C.I. ha fallito di nuovo, ma sono mesi che lo sto dicendo, sono mesi che continuo a dire che va fatta una massiccia campagna di informazione per la tutela dei cani di razza!!!

Come si può commettere errori del genere?

Ci si sente soli a combattere un mostro, quello dell’ignoranza, mischiato agli alibi, ai venditori di fumo e ai trafficanti e ai cagnari.

I cani di razza stanno vivendo il peggior momento della storia, con loro gli allevatori, privi di tutela e di ogni forma di valorizzazione.

E vedere un cane simil razza di colore blu dentro un film e sentirlo chiamare bulldog francese, ne è la prova.

La bellezza di un cane non può e non deve passare come priorità, prima ancora della bellezza, abbiamo bisogno della salute, e anche se questi cani in apparenza possono sembrare più belli rispetto alle colorazioni standard, sono cani che corrono il serio rischio di perdere pelo. Il Blu, per esempio, presenta l’alopecia da diluizione del colore (CDA) è una condizione ereditaria che provoca chiazze di perdita o assottigliamento dei peli e può includere anche prurito o pelle secca. Questa condizione è solitamente connessa con individui che hanno un colore “diluito”. Per scongiurare problemi dermatologici, i cani vanno testati, ma ai cagnari che interesse hanno a testare i cani, se il loro primo obbiettivo è sfruttare fattrici e vendervi un cucciolo con mille problemi genetici?

Il cane non è un mezzo per soddidfare e appagare il vostro egoismo, il bene per un essere così speciale lo si dimostra in primis, rispettando il lavoro degli allevatori onesti ed etici, rispettando le loro mamme, il 70% che acquista dai trafficanti non le hanno mai viste, perché vivono la loro esistenza in gabbie e condizioni pietose. Inoltre il bene per un cane lo si dimostra rispettando la sua salute, chiedendo i test, i certificati di garanzia della salute. Il cane è l’antitesi dell’ignoranza.

Veronica Cucco

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